La pratica della pesca si suddivide in due grandi categorie, quella professionale e quella sportiva. La pesca professionale è quella che viene effettuata con scopi economici ed è a tutti gli effetti un’attività lavorativa con chiari fini di guadagno. Si può praticare in mare, nei fiumi, nei laghi e deve seguire termini e modalità stabiliti dalla legge italiana. Chi pesca in maniera professionale svolge un lavoro organizzato al fine di trovare e catturare pesci ed altre specie acquatiche viventi per poi commercializzarli.

Pesca Sportiva e Professionale

Dapprima vengono posizionati gli strumenti per le catture, poi c’è il traino, il recupero dell’attrezzatura utilizzata e naturalmente la raccolta del pescato destinato poi alla vendita. La pesca può essere artigianale, cioè svolta con piccole imbarcazioni da pescatori individuali, oppure una vera e propria attività promossa da grandi società. In entrambi i casi per dedicarsi alla pesca professionale occorre essere in possesso di tutti i permessi necessari, primo fra tutti la licenza di pesca. Chi non possiede le autorizzazioni obbligatorie pratica la pesca illegale ed è soggetto a pesanti sanzioni applicate dalle autorità preposto al controllo. 

La pesca cosiddetta sportiva è quella che appassiona molte persone ed è praticata a fini turistici, hobbistici, ricreativi o appunto sportivi. Pur essendo una pratica con fini ben differenti rispetto alla pesca professionale, anche qui esistono regole e normative precise. Intanto occorre sottolineare che chi pesca per diletto non può in alcun modo vendere il pescato. E anche per quanto riguarda i quantitativi di pesce bisogna rispettare ciò che stabiliscono le leggi. La pesca sportiva si pratica sia dalla riva che in barca, principalmente con una canna ed altra attrezzatura specifica che puoi trovare sul sito Pesca Sport San Polo. A seconda del tipo di pesca che intendi praticare, e del luogo scelto per pescare, troverai diverse tipologie di canne da pesca.

Tornando alle leggi vigenti chi pratica la pesca non professionale deve inviare comunicazione al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e lo può fare anche tramite le varie associazioni sportive. Bisogna comunicare i propri dati e precisare le Regioni in cui si vuole esercitare l’attività di pesca. E’ possibile pescare in piena legalità anche contattando la Capitaneria di porto della propria zona. In questo caso verrà rilasciato un attestato ufficiale che sostituisce la licenza di pesca ed è perfettamente legale. Chi non possiede né licenza né attestato ha comunque 10 giorni di tempo per mettersi in regola evitando multe e sanzioni salate.