Nel 2020, l’anno della pandemia da coronavirus, il mondo dell’Arte, delle Gallerie e delle Aste deve fermarsi. Chiudono tutti i musei, le mostre sono rinviate a date non specificate, non si svolgono più aste e neppure le attività non essenziali possono svolgersi. Non è solo un’opportunità, è sopravvivenza.

A causa della situazione, il mondo delle Gallerie, degli artisti e dei musei spinge per l’innovazione, iniziando a sperimentare delle novità prima mai affrontate.

La premessa è che la pandemia ha reso obbligatorio per il mondo dell’arte usare la Rete come unica vetrina possibile. Nella prima metà del 2020 le case d’aste Christie’s, Sotheby’s e Phillips hanno raggiunto un fatturato di 370 milioni di dollari, 5 volte in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il discorso non vale solo per le case d’asta: le gallerie d’Arte possono diventare centrali online in futuro.

Il distanziamento tra persone, ha cambiato completamente il modo in cui i portatori di interesse dell’Arte si pongono riguardo al mercato dell’Arte.

Le opere d’arte sono state protagoniste del 32% delle vendite online di arte nel 2019: adesso sarà sempre maggiore la diversificazione delle case d’asta, che cercheranno di far crescere anche altri settori, come gli oggetti da collezione.

Tra gli esempi concreti per l’innovazione che sono nati durante i mesi della pandemia, abbiamo fin dal marzo 2020 Art Power Hong Kong, che ha lanciato dibattiti in Internet, interviste ad artisti, streaming delle gallerie. Sempre nel marzo 2020, Google ha organizzato con una trentina di musei del mondo uno show virtuale sui lavori e la vita di Frida Kahlo.

Con l’ausilio di Google è oggi possibile visitare tanti musei del mondo, tra i più noti, stando a casa, in comodità.

Un aspetto molto rilevante della pandemia è stato l’aver messo in evidenza la dipendenza del settore dell’Arte dai canali più tradizionali.

Di positivo c’è, che vi è stata una certa crescita della presenza digitale, il che dovrebbe aiutare il mondo dell’Arte a rimanere a galla. Dovendo osservare come si sono mossi i musei, molti tra coloro che sono i più importanti a livello mondiale si sono mossi per rimanere al passo con i tempi, riguardo all’utilizzo della tecnologia. La Serpentine Gallery della capitale inglese, utilizza addirittura un canale come Twitch, piattaforma di streaming del mondo dei videogiochi, per permettere ai visitatori una visita a spasso per il museo.

Tra le varie mostre, Art Basel Hong Kong è stata quella tra le più attraenti fin da inizio epidemia: ben 235 mostre a settimana, esposte un numero di opere superiore alle 2.000 e si sono raggiunti i 250.000 visitatori. Aumento esponenziale anche di aste digitali: quelle di Christie's sono state tra le prime aste online, e nel 2011 la stessa casa d’aste ha avviato un sistema di aste private che risulta indipendente dai calendari delle aste stagionali e da quelle tradizionali: forse potrebbe lanciare una nuova moda.

Internet è stata una salvezza anche per gli artisti: nel marzo del 2020, ad esempio, Matthew Burrows ha lanciato un meccanismo su Instagram, richiedendo agli artisti di mettere online una foto dei loro lavori che erano in vendita ad un prezzo inferiore alle 200 sterline, insieme all’hashtag #artistsupportpledge; questa richiesta era accompagnata dalla promessa di dar il via all’acquisto del lavoro di un altro artista tutte le volte che ognuno raggiungeva le 1000 sterline. Nel giugno 2020 eravamo arrivati a 70mila fotografie, raggiunti 15 milioni di sterline in totale di vendite.

La limitazione grande del mondo dell’Arte? E’ ancora in cerca di una soluzione di consegna con buon rapporto costo-beneficio, semplice ed affidabile.