L’alitosi è una condizione che può impattare in maniera estremamente negativa sulla qualità della vita, soprattutto a livello sociale.
Un errore che molte persone fanno è quello di rassegnarsi, pensando che si tratti di una problematica ereditaria perché magari qualche loro parente ha a che fare con la medesima situazione.
Nulla di più sbagliato! L’alitosi è un problema da non sottovalutare. Nelle prossime righe, vediamo alcuni dei fattori – spesso insospettabili – dietro alla sua insorgenza.
Cos’è l’alitosi?
L’alitosi è una condizione che si contraddistingue per l’emissione di alito caratterizzato in maniera persistente da un odore sgradevole.
Esistono rimedi per rinfrescarlo, ma la loro efficacia è momentanea.
Cenni di fisiopatologia
Parlando di fisiopatologia dell’alitosi, è bene ricordare che, nella maggior parte delle situazioni, alla base dell’insorgenza del sintomo c’è un processo di degradazione dei residui di cibo presenti nella bocca.
A portarlo avanti sono batteri anaerobi che, a loro volta, sintetizzano composti volatili, il più famoso dei quali è il solfuro di idrogeno, noto anche per il suo essere dannoso per la mucosa enterica.
La presenza dei sopra citati batteri nel cavo orale non deve essere trascurata: può infatti essere segnale di una condizione molto seria, ossia la presenza di tasche parodontali.
Quando questo quadro degenera in parodontite vera e propria, è a rischio la stabilità stessa del dente e, a causa della condizione infiammatoria, aumenta anche la probabilità di avere a che fare con eventi cardiovascolari.
L’alitosi per via della presenza di batteri anaerobi nel cavo orale può riguardare anche i pazienti che non hanno problemi di parodontite.
In questo caso, la presenza di batteri si riscontra soprattutto a livello del dorso della lingua.
Tornando a parlare delle problematiche dentali che possono provocare alitosi, non si può non menzionare la cisti gengivale.
Si tratta di un’evenienza che si previene sia facendo attenzione ad adottare una corretta igiene orale, sia scegliendo con cura i professionisti a cui rivolgersi.
La cisti gengivale, infatti, può essere pure conseguenza di un’estrazione dentale eseguita in maniera non corretta.
Come vengono valutati i pazienti che soffrono di alitosi?
Quando ci si reca in visita da professionisti come il medico curante o il dentista di fiducia, è importante avvisare che si soffre di alitosi.
Il medico, in fase di anamnesi, raccoglie informazioni come la durata del sintomo e l’intensità dello stesso.
Si informa altresì in merito alla presenza di altri segnali come la cefalea o le secrezioni mucose nasali.
Si prendono in considerazione anche abitudini legate allo stile di vita. Tra le principali è possibile citare il consumo di tabacco e di alcol in quantità eccessive.
Come si tratta l’alitosi?
L’approccio consigliato ai pazienti che soffrono di alitosi vede in primo piano il miglioramento dell’igiene orale.
Nelle situazioni in cui il problema è legato a tale aspetto, si parte con l’esecuzione di un trattamento di igiene professionale.
Si prosegue il tutto con accorgimenti da seguire a casa. Tra i principali è possibile chiamare in causa l’utilizzo del filo interdentale e dello scovolino.
Il soggetto che soffre di alitosi è invitato pure a igienizzare, con strumenti specifici, la zona della lingua (purtroppo spesso trascurata).
I collutori servono contro l’alitosi? Gli effetti positivi sono limitati (questo vale soprattutto nei casi in cui il prodotto comprende l’alcol fra gli ingredienti).
Un’eccezione alla regola riguarda i collutori che presentano, nell’elenco degli ingredienti, la clorexidina, ingrediente noto per la sua capacità di ridurre la carica batterica della lingua.
In alcuni casi, il paziente può essere indirizzato anche verso il trattamento psicoterapico: lo stress, quando raggiunge livelli eccessivi impattare, riducendola, sulla produzione di saliva, il che è un fattore di rischio per la comparsa dell’alitosi.